Il progetto MiMonVE ha completato e vivacizzato questo percorso didattico con una serie di attività ludiche e interattive. Queste nuove attività, da scoprire da soli, con gli amici o in famiglia, si concentrano sull’aspetto umano dell’attività mineraria e sulle diverse professioni coinvolte.
A partire da quest’estate, potrete sperimentare l’applicazione Izi.Travel, che immerge il visitatore, attraverso storie da ascoltare, testi da leggere e immagini d’archivio da guradare, nella storia degli uomini che hanno scolpito la roccia sulle ripide pendici del Mont Chemin.
Presto potrete anche scoprire:
- Uno spazio di accoglienza dotato di una piccola museografia per far conoscere ai visitatori il mondo minerario del Mont Chemin e sensibilizzarli alle ricchezze naturali del sito.
- Un percorso pedagogico e sportivo che accompagna i bambini alla scoperta delle professioni dei minatori.
- Un giardino sperimentale, con la riproduzione di un basso forno, per scoprire come il ferro veniva estratto dalla roccia.
- Una scenografia immersiva della galleria, detta miniera Hubacher, dove i visitatori possono mettersi nei panni di un minatore della Seconda Guerra Mondiale e comprendere la sua quotidianità.
Queste installazioni saranno inoltre accessibili alle persone con disabilità visiva.
I partner svizzeri del progetto MiMonVe sono la Confédération Helvétique, l’État du Valais e la Commune de Val de Bagnes.
Il Mont Chemin e le sue miniere
Il Mont Chemin domina Martigny con tutta la discrezione di una collina non menzionata nelle carte topografiche. La sua posizione est-ovest, parallela alla Valle del Rodano, lo rende un elemento d’eccezione nella geografia del Vallese dalla classica forma a lisca di pesce. Il clima, mediterraneo sul versante meridionale e continentale a nord, fa del Mont Chemin una vetrina variegata e affascinante di vegetazione e flora, lontano dalle località turistiche.
Situato all’estremità settentrionale del massiccio del Monte Bianco, il Mont Chemin è costituito da rocce cristalline e sedimenti marini. Il suo sottosuolo contiene circa 150 minerali, una ricchezza geologica notevole. Ferro, piombo e argento sono stati estratti intensamente già a partire dal Medioevo, seguiti dalla fluorite nel XX secolo, un’attività di importanza storica le cui tracce possono essere scoperte seguendo il “Sentier des Mines” attraverso un paesaggio di prati di mezza montagna e pascoli boscosi.