Sentiero del rame

Un percorso tra gallerie, edifici minerari, stabilimenti per la fusione del minerale, parchi giochi e avventura, musei e punti informativi.

Oggi, nel territorio di Ollomont e Valpelline, si possono ancora osservare le tracce dell’estrazione mineraria del rame, un’attività che ha profondamente influenzato la vita sociale, economica e culturale della vallata. Sul territorio di Valpelline sono ancora riconoscibili in località La Fabrique i resti delle fonderie, il ru Pompillard, utilizzato anche per l’approvvigionamento idrico degli stabilimenti, la centrale idroelettrica in frazione Le Cumet e la galleria di ribasso di Frissonière, attualmente adibita a deposito per lo stoccaggio delle fontine. Ad Ollomont, nella zona di Les Rey, persistono alcuni edifici del complesso minerario e gli ingressi delle miniere di Saint-Jean, posizionati sulla destra orografica, così come le entrate delle sezioni di Balme e Vaud, situate sul lato sinistro orografico.

Per valorizzare questa eredità storica, grazie ai fondi europei Interreg, è stato creato un parco avventura a tema minerario e un infopoint presso il villaggio minerario di Les Rey, mentre a Valpelline sono stati inaugurati un museo dedicato alla storia mineraria e un parco giochi per i più piccoli. Queste nuove attrazioni offrono ai visitatori un modo unico e interattivo di esplorare e comprendere la storia mineraria della zona.

Le tappe del sentiero

Nei primi anni del '700, il conte Perrone costruì alcune fabbriche a Valpelline, dando vita all'ingresso del paese a un importante distretto industriale, oggi conosciuto come La Fabrique.

Costruite nei primi anni del '900, le fonderie di Valpelline, grazie ad un avanzato forno a manica, trattavano 60 tonnellate di minerale al giorno. Per il rifornimento idrico si avvalevano del ru Pompillard che passa nei pressi.

Il parco giochi di Valpelline, situato lungo il Sentiero del Rame e vicino alle storiche fonderie, combina divertimento e apprendimento storico in un ambiente naturale, perfetto per le famiglie.

Presto disponibile

Negli anni '20, con la gestione della Società Anonima Nazionale Cogne, a Valpelline si realizzarono avanzati impianti minerari e una centrale idroelettrica, modernizzando le fasi di estrazione e trasporto del minerale.

La galleria lunga 2,5 km con l'adiacente teleferica permetteva il collegamento tra le miniere di Saint-Jean a Ollomont e le fonderie a Valpelline per il trasporto del minerale. Ora adibita a magazzino delle fontine con vendita e degustazione.

Il cuore del complesso minerario di Ollomont, attivo dal '700 al 1945, passò da un periodo di massima attività all'abbandono, trasformandosi poi in parte in colonia estiva e “Casa Alpina” dei Padri Barnabiti.

L'Infopoint delle Miniere di Ollomont, insieme al suo laboratorio di archeometallurgia, offre un viaggio alla scoperta della storia mineraria e delle antiche tecniche di lavorazione del rame, con pannelli informativi, video e dimostrazioni interattive.

Situato vicino alle Miniere di Saint-Jean, il Parco avventura di Ollomont offre un mix unico di divertimento e apprendimento, con percorsi acrobatici in tema minerario, ideali per tutte le età e perfetti per attività educative, aziendali e di svago.

Scoperto nel '700, è il primo giacimento di Ollomont ad essere coltivato. Si sviluppa verticalmente su vari livelli di scavo tra 1040 e 1525 metri di quota e ha subito diverse evoluzioni nel corso del tempo.

Iniziata nel 1850, l'attività nella miniera di Balme si intensifica dopo il 1857, estendendosi su dieci livelli e 200 metri in orizzontale e in verticale, con un pozzo verticale di servizio per il trasporto del materiale e la rimozione delle acque.

La sezione mineraria di Vaud, aperta nel 1868 e situata a monte rispetto a Balme, rimane poco sviluppata nonostante il suo potenziale, estendendosi su due livelli con una breve galleria e una discenderia.

La Fabrique

Nei primi anni del '700, il conte Perrone costruì alcune fabbriche a Valpelline, dando vita all'ingresso del paese a un importante distretto industriale, oggi conosciuto come La Fabrique.

A partire dai primi anni del ‘700, il conte Perrone costruisce alcune fabbriche a Valpelline ed acquisisce i terreni e i boschi per lo sfruttamento del legname, dando vita, all’ingresso del paese di Valpelline, ad un importante distretto industriale oggi conosciuto con il nome La Fabrique. Dal momento di maggior sfruttamento, a metà del ‘700, fino alla fine dell’800 i lavori procedono ad intermittenza.
Una descrizione dettagliata delle prime tecniche di lavorazione la si può trovare nelle relazioni dell’ispettore generale Esprit-Benoît Nicolis de Robilant, che descrive l’attività nella seconda metà del ‘700. Una prima cernita del materiale avviene in prossimità delle miniere. Il materiale estratto viene fatto calcinare sopra uno strato di legna nei pressi del complesso di Les Rey ad Ollomont, in seguito caricato a dorso di mulo e inviato alle fonderie di Valpelline composte allora da due «fornaci elevate», alimentate da alcune trombe idroeoliche, collocate a monte dell’abitato.

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Le fonderie

Costruite nei primi anni del '900, le fonderie di Valpelline, grazie ad un avanzato forno a manica, trattavano 60 tonnellate di minerale al giorno. Per il rifornimento idrico si avvalevano del ru Pompillard che passa nei pressi.

Nei primi anni del ‘900, a seguito di un nuovo tentativo di ripresa dei lavori minerari, vengono realizzati a Valpelline dei nuovi impianti sulla sinistra orografica del torrente.
Tra il 1905 e il 1906 inizia la costruzione di un grande forno a manica con quattordici bocche soffianti, capace di trattare giornalmente 60 tonnellate di materiale.
Il trattamento del minerale vi si effettua secondo il metodo tedesco di torrefazione e riduzione in forni a manica. I fornetti e le fornacette di torrefazione sono collegati ad un camino addossato alla montagna, che consente di portare l’anidride solforosa ad un’altezza di circa 100 metri dal piano della fonderia.
Durante il periodo di sfruttamento delle miniere, il ru Pompillard, che passa nei pressi delle fonderie, viene utilizzato per l’approvvigionamento idrico degli stabilimenti.
Il percorso, ancora visibile, ricalca il sedime del canale e consente il collegamento diretto con le fonderie di Quart dove, su dei terreni di proprietà del conte Perrone, vengono realizzati gli opifici per le ulteriori lavorazioni del materiale estratto.


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Parco giochi di Valpelline

Il parco giochi di Valpelline, situato lungo il Sentiero del Rame e vicino alle storiche fonderie, combina divertimento e apprendimento storico in un ambiente naturale, perfetto per le famiglie.

Il Parco Giochi di Valpelline offre una meravigliosa combinazione di divertimento e storia. Situato lungo il Sentiero del Rame, questo parco è facilmente raggiungibile seguendo il ru Pompillard dalle storiche fonderie di Valpelline, un rilassante percorso immerso nel verde e che regala un tuffo nella storia della lavorazione del rame della zona, oppure direttamente in auto grazie al comodo parcheggio nelle vicinanze.

Questo parco giochi, incastonato nella verdeggiante vallata di Valpelline, è il luogo perfetto per le famiglie. I bambini possono correre, saltare e giocare in un ambiente sicuro e stimolante, circondati dalla natura. Ogni gioco è progettato non solo per divertire, ma anche per rendere consapevoli i giovani visitatori della storia mineraria dell’area.

Quando i bambini saranno sazi di giochi e avventure, le famiglie potranno continuare a esplorare il Sentiero del Rame, scoprendo altri affascinanti punti d’interesse lungo questo percorso storico e culturale.

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Museo di Valpelline

Presto disponibile

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Gli impianti di Valpelline

Negli anni '20, con la gestione della Società Anonima Nazionale Cogne, a Valpelline si realizzarono avanzati impianti minerari e una centrale idroelettrica, modernizzando le fasi di estrazione e trasporto del minerale.

Nell’ultima fase di sfruttamento delle miniere, con il passaggio alla Società Anonima Nazionale Cogne intorno alla fine degli anni ’20 ed una promettente ripresa dei lavori di estrazione, si realizzano a Valpelline alcuni nuovi impianti finalizzati all’ammodernamento delle fasi estrattive, produttive e di trasporto. Nei pressi della frazione di Le Cumet a Valpelline, è inoltre ancora visibile la vecchia centrale idroelettrica, realizzata per l’approvvigionamento dell’energia necessaria al funzionamento degli impianti.

Tra i villaggi di Chez-les-Chuc e Arliod a monte della strada per Valpelline, sulla destra orografica, viene costruito un impianto di macinazione, flottazione, e lavaggio. La grande struttura, a più livelli digradanti sul terreno, funge anche da stazione di arrivo della teleferica dal ribasso di Frissonière. Le benne scaricano direttamente il minerale all’interno dell’impianto di macinazione che poi conferisce in quello di flottazione, per ottenere la separazione della ganga dal minerale.

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Il ribasso di Frissonière

La galleria lunga 2,5 km con l'adiacente teleferica permetteva il collegamento tra le miniere di Saint-Jean a Ollomont e le fonderie a Valpelline per il trasporto del minerale. Ora adibita a magazzino delle fontine con vendita e degustazione.

La galleria viene aperta il 29 marzo 1909. Lo stesso giorno viene inaugurata anche la teleferica (della lunghezza di circa 2 km) situata di fronte allo scavo sull’altro lato del torrente, sulla sinistra orografica, che permetteva il collegamento con le fonderie di Valpelline.

Si snoda per 2,5 km ed è collegata alle gallerie di coltivazione della sezione Saint-Jean a Ollomont all’altezza del livello denominato Santa Barbara. Assolve alla funzione di scarico del materiale: da qui una teleferica trasporta il minerale estratto fino a Valpelline presso le fonderie costruite a valle del paese sulla sinistra orografica, per una prima lavorazione. Successivamente il materiale viene trasportato fino a Quart per provvedere alla successiva lavorazione e distribuzione.

Nei pressi della galleria sono anche presenti alcuni edifici che ospitano un magazzino, un’officina, una polveriera, degli alloggi per gli operai ed un locale per il pompaggio dell’acqua.

È attualmente adibita a magazzino di stoccaggio della Fontina con annesso centro degustazione e vendita.

Per visite e informazioni visita il sito Cooperativa Produttori Latte e Fontina


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Il complesso minerario di Les Rey

Il cuore del complesso minerario di Ollomont, attivo dal '700 al 1945, passò da un periodo di massima attività all'abbandono, trasformandosi poi in parte in colonia estiva e “Casa Alpina” dei Padri Barnabiti.

Nei pressi del villaggio di Les Rey si trova il cuore del complesso minerario di Ollomont.
Già nei primi anni del ‘700 il conte Perrone, in società con l’avvocato Jean-François Ferrod, dà il via ai lavori di sfruttamento dei giacimenti. La fase di massimo rendimento si ha tra la seconda metà del ‘700 e l’età napoleonica a cui seguono fasi di riduzione dell’attività.
Un tentativo di ripresa viene da parte della Società Anonima Minières et Fonderies de Valpelline, ma non ha esito positivo. Nel 1929 viene ceduta alla Società Anonima Nazionale Cogne che riprende i lavori e la miniera continua ad essere sfruttata per tutto il periodo del conflitto per sopperire alle esigenze belliche. La miniera viene definitivamente chiusa nel 1945 e la società rinuncia definitivamente alla concessione mineraria nel 1952.
Nel dopoguerra la Società Nazionale Cogne trasforma una parte degli edifici del villaggio minerario in colonia estiva per ragazzi. Il complesso edilizio in frazione Morion, adibito ad alloggi per il personale amministrativo e tecnico diventa anch’esso un edificio di carattere turistico conosciuto come “Casa Alpina” dei Padri Barnabiti.

Il Villaggio

I fabbricati del villaggio minerario di Les Rey, realizzati nella seconda metà dell’800, nascono per ospitare diverse funzioni: i laboratori per le manutenzioni, la forgia, gli alloggi per i minatori. Si tratta di edifici in linea di due piani fuori terra che terminano con delle testate a padiglione e che, dal punto di vista architettonico, riprendono le fattezze di quelli progettati dal De Robilant alla fine del ‘700.
Nel corso dell’800, si rende necessario il rafforzamento delle lavorazioni immediatamente successive all’estrazione, e dunque vengono ampliati e potenziati gli impianti presenti in loco con la realizzazione, nel 1809, di un «bocard» per il pestaggio del materiale e di una laveria.
Negli anni ‘30 del 1900, grazie alla Società Anonima Nazionale Cogne, si realizzano ulteriori alloggi per gli operai e il personale amministrativo e tecnico, uffici, magazzini, il dopo- lavoro, il fienile e la stalla, la centrale idroelettrica, il locale compressori, la segheria elettrica, alcune polveriere dislocate in posizione decentrata per ragioni di sicurezza e delle caserme per il personale addetto alla sicurezza.

La galleria di Sant’Anna

Nei primi del ‘900 per facilitare la movimentazione del minerale estratto vengono aperte nella sezione Saint-Jean alcune nuove gallerie di carreggio ad una quota più bassa dei primi scavi – che si trovano circa a 120 metri a monte di Les Rey – come la galleria Saint-Jean e la galleria Sant’Anna a 1.360 metri, al livello del torrente nei pressi del piazzale degli opifici di Les Rey.
Da questo livello vengono scavati inoltre tre pozzi, chiamati Saint-Jean, Challant e Arolla, che seguono la pendenza dei filoni di coltivazione e scendono per circa 150 metri e vengono utilizzati per attività di servizio come la movimentazione del materiale estratto, dei minatori e la rimozione delle acque che allagano buona parte delle gallerie fino alla quota del torrente.
In corrispondenza degli ultimi due vengono anche installate delle turbine idrauliche azionate da un canale di derivazione delle acque del torrente, per garantire il funzionamento delle pompe.
Delle passerelle in legno consentono il superamento del torrente e il trasporto con i carrelli direttamente negli stabilimenti prospicienti.

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Infopoint e laboratorio di archeometallurgia

L'Infopoint delle Miniere di Ollomont, insieme al suo laboratorio di archeometallurgia, offre un viaggio alla scoperta della storia mineraria e delle antiche tecniche di lavorazione del rame, con pannelli informativi, video e dimostrazioni interattive.

Infopoint delle Miniere di Ollomont

Situato nel cuore della storica area mineraria di Ollomont, l’Infopoint è un centro di scoperta e apprendimento dove i visitatori possono immergersi nella ricca storia e nel significato delle miniere locali. Attraverso pannelli informativi e video coinvolgenti, l’Infopoint offre un viaggio educativo attraverso il tempo, rivelando le tecniche di estrazione, la vita dei minatori e l’impatto delle miniere sulla comunità locale.

Questo spazio è perfetto per chiunque sia interessato a esplorare il patrimonio culturale e industriale di Ollomont, offrendo una prospettiva approfondita sull’importanza delle miniere nella storia della regione. Che siate appassionati di storia, studenti, o semplicemente curiosi, l’Infopoint delle Miniere di Ollomont è una tappa essenziale per capire l’eredità mineraria di questa affascinante area delle Alpi della Valle d’Aosta.

Laboratorio di archeometallurgia

Nei pressi dell’infopoint scoprite il fascino della metallurgia dell’età del bronzo in questo laboratorio interattivo. Qui potrete seguire il percorso del rame, dalla sua estrazione fino alla trasformazione in manufatti, attraverso due fasi principali:

  1. Dal Minerale al Metallo: Questa fase include l’estrazione e la selezione del minerale, l’arricchimento per rimuovere le impurità, l’arrostimento per trasformare i solfuri di rame in ossidi e la fusione per separare l’ossido di ferro dalla metallina. Infine, la conversione o seconda fusione perde il solfuro di ferro e produce rame grezzo.
  2. Dal Metallo al Manufatto: Questa fase inizia con l’affinazione del rame nero per ottenere il “rame rosetta” più puro, seguita dalla colatura, dove il rame viene fuso e mescolato a stagno e piombo per ottenere il bronzo. Il processo si conclude con la finitura degli utensili (asce, punte di freccia e altro), che possono anche essere immanicati in legno.

Il laboratorio offre un’esperienza educativa unica, che vi permetterà di comprendere la complessità e l’ingegnosità delle tecniche metallurgiche antiche. Venite a esplorare i segreti della trasformazione dei minerali in preziosi oggetti d’uso quotidiano in un viaggio indietro nel tempo, al cuore della storia mineraria di Ollomont.

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Parco avventura di Ollomont

Situato vicino alle Miniere di Saint-Jean, il Parco avventura di Ollomont offre un mix unico di divertimento e apprendimento, con percorsi acrobatici in tema minerario, ideali per tutte le età e perfetti per attività educative, aziendali e di svago.

Nel cuore del complesso minerario, a breve distanza dall’Infopoint e lungo il percorso che conduce alle gallerie delle Miniere di Saint-Jean, il Parco Avventura di Ollomont promette un’esperienza ludico-sportiva incomparabile. Circondato da un bosco incantato, questo parco è facilmente raggiungibile, rendendolo l’ideale per famiglie, scolaresche, turisti e appassionati di team building aziendale.

Il Parco Avventura, con i suoi percorsi acrobatici in altezza ispirati al tema minerario, offre divertimento ed emozioni per visitatori di tutte le età. Mentre i bambini esplorano e sviluppano abilità psicomotorie, adolescenti e adulti possono sfidare se stessi in sicurezza. Inoltre, il parco diventa una piattaforma educativa ideale per attività didattiche incentrate su sostenibilità e ecologia.

Il parco può essere utilizzato per giornate tematiche, attività notturne e programmi aziendali tailor-made, con un’attenzione particolare al rispetto dell’ambiente grazie alle tecniche di installazione rispettose della natura.

Il Parco Avventura di Ollomont è un invito a vivere un’avventura emozionante in un contesto di montagna, esplorando la ricca eredità mineraria della zona. Questo luogo speciale promette divertimento, crescita personale e una maggiore consapevolezza ambientale.

 

ORARIO 

Tutti i giorni dalle 10 alle 19.

TARIFFE

  • Ingresso standard: 20€
  • Ingresso standard + zipline: 26€
  • Ingresso ridotto (minori di 13 anni): 12€
  • Ingresso ridotto + zipline: 18€

Sono disponibili pacchetti famiglia e pacchetti miniere + parco avventura.

Per maggiori informazioni:

miniere.ollomont@gmail.com

Cristian +39 331 95 83 294

Galleria di immagini

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La sezione Saint-Jean

Scoperto nel '700, è il primo giacimento di Ollomont ad essere coltivato. Si sviluppa verticalmente su vari livelli di scavo tra 1040 e 1525 metri di quota e ha subito diverse evoluzioni nel corso del tempo.

È il primo dei giacimenti di Ollomont ad essere scoperto e coltivato, a partire dai primi anni del ‘700. Sono presenti diverse gallerie di accesso, nei pressi del torrente e a monte del villaggio di Les Rey. Nei primi anni del ‘900 viene aperta la galleria del ribasso di Sant’Anna che rende più agevoli le fasi di trasporto del materiale estratto presso gli opifici di Les Rey.
La sezione si sviluppa in verticale su decine di livelli di scavo dalla quota di 1040 metri a quella di 1525 metri, per circa 150 metri in orizzontale.
Nel 1808 viene realizzato un sistema con una ruota ad azione idraulica per lo smaltimento delle acque di infiltrazione, da sempre un grave problema del giacimento.
Nella seconda metà dell’800, con la gestione del conte belga Victor Seyssel d’Aix e il potenziamento dei lavori, viene commissionato allo scienziato valdostano Innocenzo Manzetti la realizzazione di un nuovo sistema per il prosciugamento delle acque di infiltrazione dal pozzo.
Per facilitare le operazioni di trasporto, nel 1906 inizia lo scavo di una galleria di ribasso presso la frazione Frissonière, per consentire così il collegamento diretto all’altezza del livello Santa Barbara.


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La sezione Balme

Iniziata nel 1850, l'attività nella miniera di Balme si intensifica dopo il 1857, estendendosi su dieci livelli e 200 metri in orizzontale e in verticale, con un pozzo verticale di servizio per il trasporto del materiale e la rimozione delle acque.

L’attività nella miniera di Balme inizia intorno al 1850 ma è solo con l’interruzione dei lavori nel pozzo di Saint-Jean nel 1857, a causa della rottura di una macchina per l’estrazione dell’acqua, che la società indirizza l’attività in questa sezione, non avendo ottenuto in principio grandi risultati.
Essa viene esplorata per circa 200 metri in orizzontale e per altrettanti in verticale, dai 1227 metri ai 1431 metri di quota, su dieci livelli di gallerie.
La coltivazione avviene a partire da un sistema di gallerie orizzontali collegate alla superficie attraverso un pozzo verticale di servizio di circa 100 metri di altezza attraverso il quale avviene la movimentazione del materiale estratto, il passaggio dei minatori e la rimozione delle acque di infiltrazione. L’imbocco di tale pozzo viene ricavato all’interno di un antro scavato nella roccia e denominato “camera dell’argano”.
La galleria Balme, il cui ingresso al di sotto del “piazzale del pozzo” alla quota di 1372 metri oggi non è più visibile, costituisce lo scavo principale e si snoda per più di 200 metri in orizzontale.


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La sezione Vaud

La sezione mineraria di Vaud, aperta nel 1868 e situata a monte rispetto a Balme, rimane poco sviluppata nonostante il suo potenziale, estendendosi su due livelli con una breve galleria e una discenderia.

Nella sezione di Vaud, più a monte e più ridotta, vengono svolti i lavori meno importanti. Anche se si tratta di un giacimento promettente per il quale è stato anche previsto un collegamento con la sezione di Balme, esso non viene mai ulteriormente sviluppato.

Viene aperta nel 1868 in sinistra orografica del torrente ad una quota di 1570 metri, 600 metri più a nord della miniera di Balme. Si sviluppa su due soli livelli ed è costituita da una breve galleria di 15 metri che immette in una discenderia di cinque metri di profondità.

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Pagina aggiornata il 30/11/2023