In Italia l’attività mineraria, che per secoli ha condizionato le vicende storiche, sociali ed economiche di molte regioni, ha subìto dalla metà del Novecento un progressivo declino, sino a esaurirsi quasi del tutto, poiché non più competitiva dal punto di vista dei costi rispetto ad altri distretti nel mondo.
La cessazione dell’estrazione ha lasciato nell’abbandono edifici, gallerie e pozzi scavati nella roccia, un patrimonio che è espressione di duro lavoro, testimonianza del vivere quotidiano, di esperienze e tradizioni anche secolari. Luoghi che non vanno dimenticati, che diventano luoghi di cultura.
Come espresso dal “Codice dei beni culturali e del paesaggio” del 2004, il patrimonio minerario italiano è bene culturale di interesse storico ed etno-antropologico e come tale va tutelato, valorizzato e reso fruibile. In tale contesto si inserisce il Parco Minerario della Valle d’Aosta, di cui fa parte il sito delle miniere di Ollomont-Valpelline.