La storia del complesso minerario di Ollomont-Valpelline

Un viaggio nel tempo alla scoperta della storia mineraria di Ollomont-Valpelline.

Il complesso minerario, attivo dal 1700 al 1952, raggiunse il massimo sfruttamento agli inizi del ‘900, quando venne creato un vasto sistema produttivo e infrastrutturale che interessava i territori di Ollomont, Valpelline e Quart. Il sottosuolo venne esplorato sistematicamente per centinaia di metri di profondità alla ricerca della calcopirite, dalla quale si procedeva all’estrazione del rame. Il giacimento venne coltivato a Ollomont in tre sezioni diverse: a Saint-Jean, nei pressi del villaggio di Les Rey, a Balme e a Vaud. Attraverso una galleria di carreggio ed una teleferica il materiale veniva trasportato fino alle fonderie di Valpelline.

La storia delle miniere

Primi anni del 1700
Disegni tecnici degli interventi di ampliamento del sito minerario in località Les Rey.
L’inizio dello sfruttamento

La scoperta di giacimenti di rame, tradizionalmente attribuita a un contadino, portò al loro sfruttamento dal 1700, culminando in un periodo di massima espansione con oltre 200 occupati tra la seconda metà del '700 e l'era napoleonica.

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1751
Ritratto di Vitaliano Donati. Biblioteca storica di medicina e botanica di Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili, Università di Padova.
A Ollomont correva l’anno 1751…

Vitaliano Donati, inviato dal re Carlo Emanuele III, esplorò le potenzialità minerarie dei ducati di Savoia e Aosta nel 1751, mappando miniere e risorse, e lodò particolarmente la miniera di Ollomont per la sua vastità e potenziale redditizio.

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1800
Vista generale degli edifici del complesso minerario di Les Rey. Plan Géométrique de la Commune d’Ollomont, Ingénieur - Géomètre Furno, 1806. - Archivio di Stato, Torino.
Nella prima metà del 1800

Nell'800, il villaggio minerario di Les Rey vide uno sviluppo, con un rafforzamento delle lavorazioni successive all'estrazione. Nel 1830 un guasto alla macchina idraulica per il prosciugamento causò la sospensione degli scavi.

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1855
Carta topografica della valle di Ollomont. Istituto Geografico Militare, 1882. Archivio di Stato, Torino.
Arrivano i Belgi

Dal 1855, il conte belga Victor Seyssel d'Aix e successivi gestori modernizzarono la miniera con nuove tecnologie e attrezzature, tra cui l'idrovora di Manzetti, affrontando sfide legate a infiltrazioni d'acqua e disponibilità di risorse forestali.

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1900
La costruzione delle nuove fonderie in località La Fabrique a Valpelline, primi del ‘900. Archivio storico regionale, Fondo Società Nazionale Cogne.
Il periodo di maggior sfruttamento

Nei primi anni del '900, la miniera di Ollomont, con oltre mille operai impiegati, vide grandi innovazioni e sviluppi, ma l'attività venne sospesa e i macchinari svenduti a causa di rendimenti scarsi e costi elevati, nonostante tentativi di ripresa.

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1929/1952
Il passaggio alla Società Anonima Nazionale Cogne

Dal 1929, la miniera, passata alla Società Anonima Nazionale Cogne, fu sfruttata per le esigenze belliche, con ammodernamenti produttivi e di trasporto a Valpelline, ma chiuse definitivamente nel 1945 e la società rinunciò alla concessione nel 1952.

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Primi anni del 1700

L’inizio dello sfruttamento

l giacimenti di rame, la cui scoperta viene attribuita dalla tradizione popolare ad un contadino della zona, vennero esplorati per la prima volta intorno al 1700. Già nei primi anni del ‘700 il Conte Perrone, in società con l’avvocato Jean-François Ferrod, diede il via ai lavori di sfruttamento, costruendo alcune fabbriche a Valpelline ed acquistando i terreni e i boschi per lo sfruttamento del legname. Dal 1700 la miniera subì alterne vicende e passò di mano in mano: dal Ferrod alle famiglie Ansermin e Gachet, da Constantin Rosset di Ollomont ai fratelli Argentier, che costruirono un sistema meccanizzato per liberare i sotterranei dall’acqua. I risultati erano promettenti e portarono ad un discreto profitto: tra la seconda metà del ‘700 e l’età napoleonica la miniera contava più di duecento occupati.

La descrizione di Nicolis de Robilant

Una descrizione dettagliata delle prime tecniche di lavorazione la si può trovare nelle relazioni dell’ispettore generale Esprit-Benoît Nicolis de Robilant, che descrive l’attività nella seconda metà del ‘700. Una prima cernita del materiale avveniva in prossimità delle miniere. Il materiale estratto veniva fatto calcinare sopra uno strato di legna nei pressi del complesso di Les Rey ad Ollomont, in seguito caricato a dorso di mulo e inviato alle fonderie di Valpelline composte allora da due «fornaci elevate», alimentate da alcune trombe idroeoliche, collocate a monte dell’abitato.  

Disegni tecnici degli interventi di ampliamento del sito minerario in località Les Rey.

Disegni tecnici degli interventi di ampliamento del sito minerario in località Les Rey.

1751

A Ollomont correva l’anno 1751…

Il medico padovano Vitaliano Donati (1717-1762), da poco chiamato a ricoprire la cattedra di Botanica all’Università di Torino, venne inviato dal re Carlo Emanuele III a visitare i ducati di Savoia e di Aosta per conoscere le potenzialità minerarie del territorio sabaudo e per compilare una mappa delle miniere, evidenziando le materie prime estratte e le potenzialità di sfruttamento dei giacimenti e di impiego della manodopera locale. Donati a proposito della miniera di Ollomont nelle sue Osservazioni di Storia Naturale ... in Savoja, ed Aosta ...anno MDCCLI così si espresse: «Sono da cinquanta e più anni, che in detta cava si va continuamente lavorando, e perciò grandissime escavazioni si sono fatte, e nell’interno molti sono gli antri, i quali a magnifiche sale paragonare si potrebbero… Tra le miniere di rame si della Savoja, come del Piemonte ella forse supererebbe in rendita qualunque altra».

Ritratto di Vitaliano Donati. Biblioteca storica di medicina e botanica di Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili, Università di Padova.

Ritratto di Vitaliano Donati. Biblioteca storica di medicina e botanica di Vincenzo Pinali e Giovanni Marsili, Università di Padova.

1800

Nella prima metà del 1800

Nel corso dell’800, si rese necessario il rafforzamento delle lavorazioni immediatamente successive all’estrazione e dunque vennero ampliate e potenziate le strutture presenti in loco con la realizzazione dei fabbricati del villaggio minerario di Les Rey che ospitavano diverse funzioni: i laboratori per le manutenzioni, la forgia, gli alloggi per i minatori. Nel 1809 gli impianti vennero dotati di un «bocard» per il pestaggio del materiale e di una laveria. In quell’anno la manodopera contava 221 unità e la produzione era di 180 tonnellate. Nel 1818 la miniera passò a Mathieu Negri con ottimi risultati, ma dopo alcuni anni i lavori subirono un rallentamento: la macchina idraulica per il prosciugamento dell’acqua dai pozzi, continuamente invasi dall’acqua, si ruppe e gli scavi furono sospesi nel 1830.

Vista generale degli edifici del complesso minerario di Les Rey. Plan Géométrique de la Commune d’Ollomont, Ingénieur - Géomètre Furno, 1806. - Archivio di Stato, Torino.

Vista generale degli edifici del complesso minerario di Les Rey. Plan Géométrique de la Commune d’Ollomont, Ingénieur – Géomètre Furno, 1806. – Archivio di Stato, Torino.

1855

Arrivano i Belgi

Nel 1855 la miniera venne rilevata dal conte belga Victor Seyssel d'Aix che introdusse importanti innovazioni, prima fra tutte l’idrovora commissionata allo scienziato valdostano Innocenzo Manzetti che consentiva di evacuare 200 litri di acqua al minuto. I lavori ripresero a pieno ritmo e, prosciugate le gallerie, furono installate vie ferrate, si costruirono le fonderie a Valpelline, vennero avviate nuove sezioni di scavo a La Balme e a Vaud. Nel 1864 il Conte Cornelissen diede vita ad una nuova società grazie alla quale vennero rinnovate le attrezzature, consentendo di estrarre fino 12,5 tonnellate mensili di minerale. Gli scavi proseguirono dal 1880 con la Società Wellens e C. e successivamente si ebbero innumerevoli passaggi societari, anche a causa delle diffcili condizioni di lavoro dovute al problema dello smaltimento delle infiltrazioni d’acqua nelle gallerie e alle diffcoltà di reperimento delle risorse forestali utilizzate nei cantieri e nelle fonderie.

Carta topografica della valle di Ollomont. Istituto Geografico Militare, 1882. Archivio di Stato, Torino.

Carta topografica della valle di Ollomont. Istituto Geografico Militare, 1882. Archivio di Stato, Torino.

1900

Il periodo di maggior sfruttamento

I primi anni del ‘900, grazie alle gestioni della società Elzéar Alda prima e a partire dal 1905 da quella della Società Anonima Ollomont, furono il periodo di maggior sfruttamento della miniera che dava lavoro a più di mille operai della zona. Vennero sostenute spese importanti per la costruzione di forni americani a Frissonière, per l’impianto della laveria e per la centrale elettrica a Ollomont. Per facilitare la movimentazione del minerale estratto vennero aperte nella sezione Saint-Jean alcune nuove gallerie di carreggio, come la galleria Sant’Anna al livello degli opifici di Les Rey. Da questo livello furono scavati inoltre tre pozzi, chiamati Saint-Jean, Challant e Arolla, che seguivano la pendenza dei filoni di coltivazione e che venivano utilizzati per attività di servizio come la movimentazione del materiale estratto, dei minatori e la rimozione delle acque di allagamento. Nel marzo 1909 venne inoltre inaugurata la galleria di ribasso di Frissonière che si snodava per 2,5 km, a partire dalle gallerie di coltivazione della sezione Saint-Jean, facilitando le operazioni di trasporto del materiale estratto verso le nuove fonderie di Valpelline realizzate nei pressi di La Fabrique. A causa però dello scarso rendimento e degli elevati costi i lavori vennero sospesi e i macchinari furono svenduti. Un tentativo di ripresa fu fatto dalla Società Anonima Minières et Fonderies de Valpelline, ma non ebbe esito positivo.

La costruzione delle nuove fonderie in località La Fabrique a Valpelline, primi del ‘900. Archivio storico regionale, Fondo Società Nazionale Cogne.

La costruzione delle nuove fonderie in località La Fabrique a Valpelline, primi del ‘900. Archivio storico regionale, Fondo Società Nazionale Cogne.

1929/1952

Il passaggio alla Società Anonima Nazionale Cogne

A partire dal 1929, con la cessione alla Società Anonima Nazionale Cogne ripresero i lavori e la miniera - allora denominata Preslong - venne sfruttata, in particolare a partire dal 1937, per tutto il periodo del conflitto per sopperire alle esigenze belliche. Si realizzarono a Valpelline alcuni nuovi impianti finalizzati all’ammodernamento delle fasi produttive e di trasporto, come lo stabilimento di macinazione, flottazione e lavaggio, punto di convergenza del minerale estratto che vi giungeva attraverso una moderna teleferica dal ribasso di Frissonière. Lo sfruttamento cessò nel 1945, quando la miniera venne definitivamente chiusa, e la società rinunciò alla concessione mineraria nel 1952.

I fabbricati di Les Rey visti da nord. Cartolina postale, primi del ‘900. Foto Adolphe Freppaz, Regione autonoma Valle d’Aosta – Archivio BREL – Fondo Domaine – CC BY-NC-ND.

Pagina aggiornata il 20/02/2024